Cardiff, UK, 1960
Le tele di MJ sono di piccole e medie dimensioni, e danno sempre l’impressione di avere qualcosa di storto, di sotterraneo, a dispetto dell’aria naif e dell’apparente semplicità di certe sue immagini, che spesso collimano con il soggetto di genere: lievi irregolarità del telaio, superfici opache, materiche, un che di sabbioso, perfino di peloso (in molti dipinti l’artista applica capelli, crine di cavallo, peli di bambù…) che sembra depositarvisi sopra. Certe tele, inoltre, hanno tutta l’aria di essere di “seconda mano”, ridipinte o assemblate utilizzando pezzi di vecchie tele. E lievi rigonfiamenti, depressioni, tagli, buchi, cuciture…
Le ferite della tela determinano salti e discrepanze interne all’immagine, piani che non collimano, contorni che paiono sfilacciarsi. Tra tutti i segni che l’artista deposita sulla superficie alcuni sfuggono alla rappresentazione: sono semplicemente macchie, campiture e riquadri colorati, ipotesi astratte che convivono con le figure. In altri casi la figura pare inglobare le macchie e le ferite della tela, quando non proprio generarsi da quelle. In altri ancora le macchie e i riquadri sovvertono i rapporti tra piani e zone del dipinto, complicando e aprendo le immagini ad altre possibili letture.
Davide Ferri, settembre 2020
Selezione di opere

Merlin James, Senza titolo, 2020, acrilico su tela, cm.20x33,5

Merlin James, Audience, sd, tecnica mista su tela, cm.30x40

Merlin James, Buildings, 2012, tecnica mista, cm.42,5x56

Merlin James, House and Cloud, 2010, tecnica mista, cm.71x56

Merlin James, Viewer, 2006, tecnica mista su tela, cm.52x42

Merlin James, Untitable, 2005-2008, acrilico su tela, cm.65x70

Merlin James, House Model, 2005-2006, tecnica mista su tela, cm.32x50

Merlin James, Coast, 2000-2002, tecnica mista su tela, cm.42x46,5

Merlin James, Window, 1997, tecnica mista su tela, cm.32,5x45,5