Alfabeti della mente
Non Poesia Visiva né Concreta il soggetto della mostra che inaugurerà il prossimo 22 Ottobre alle ore 18 e che si intitola Alfabeti della mente, ma una ri- cerca Concettuale da collocare al limite di demarcazione tra lo scrivere disegni e il disegnare scritture. Come fa notare Angela Madesani nel testo di introduzione alla mostra, il linguista francese Roland Barthes affermava che «una scrittura non ha bisogno di essere leggibile per essere pienamente scrittura». Inoltre, tra gli anni ’60 e ’70, molti sono gli artisti che nel panorama interna- zionale, fanno dichiarazioni e danno vita a proclami, fortemente segnati dalle appartenenze ideologiche e ancora più spesso politiche. La protesta si fa palese, urlata. Un atteggiamento il più delle volte facile, dichiarato, alla moda. Le opere qui in mostra sono controcorrente rispetto a tutto questo e non certo per partito preso. Ci troviamo di fronte a lavori, realizzati con tecniche tradizionali, perlo- più carte, in cui è una profonda consapevolezza sociale, storica e soprattutto di linguaggio. Così nulla è casuale o effimero e ogni significante riesce ad assume- re, un proprio, il più delle volte non convenzionale, significato. La mostra comprende oltre 40 opere di 11 artisti selezionati. Nei suoi Fram- menti di un autoritratto anonimo, Carlo Alfano codifica una grammatica fatta di numeri, mentre l’artista Irma Blank, tedesca ma da quasi cinquant’anni in Italia, nelle Eingschriften così come nelle Trascrizioni si dedica alla traduzione del concetto di indicibile. In mostra le scritture artificiali compulsive della tedesca Hanne Darboven e gli ossessivi dettati di Dadamaino negli Alfabeti della mente e nei più recenti Sein und Zeit. Tra gli artisti Sudamericani, Mirtha Dermisache (in mostra Textos degli anni ’70 e i più recenti Newsletters, in cui la scrittura artificiale recupera la sua dimen- sione puramente plastica), León Ferrari (nel lavoro del quale la lettera e il testo, rac- contati in mille modi, hanno un ruolo portante) e Anna Maria Maiolino con i lavori di Codificações Matéricas Series, tracce mentali generate dalla forza di gravità. In mostra anche i lavori delle due artiste americane Marcia Hafif («esercizi men- tali, che sembrano registrare i meccanismi del pensiero» scrive Angela Madesani) ed Edda Renouf, la cui scrittura «è come un’incisione nella pelle della materia». Antonio Scaccabarozzi inventa leggi che decodificano l’alfabeto e la gram- matica di strutture mentali fatte di soli punti, dipinti e battuti a macchina, men- tre Jan Schoonhoven organizza linee in bilico tra l’approssimazione e il rigore.
Exhibition Works

Irma Blank, Eigenschriften, Untitled, 1970, pastelli su cartoncino, 46×38 cm

Carlo Alfano, Untitled , 1979, biro e matita su carta , 30x40cm

Carlo Alfano, Untitled , 1979, collage e matita su carta , 63,8x48 cm

Carlo Alfano, Untitled , 1983, collage e matita su carta , 48x63,8 cm

Irma Blank, Eigenschriften, Spazio 98, 1970, pastelli su carta 68,5×50,5 cm

Irma Blank, Eigenschriften, Pagina 52, 1972, pastelli su carta 70x50 cm

Irma Blank, Trascrizioni, Kurz-Texte, 1973, china su carta pergamena (8 fogli), 30×38 cm

Irma Blank, Trascrizioni, Zeitungsdoppelseite, 1974, china su carta pergamena, 31,5×43 cm

Dadamaino, lettera 7 dell’alfabeto della mente, 1980, china su carta, cm 25x18

Dadamaino, lettera 9 dell’alfabeto della mente, 1979, china su carta, cm 50x35

Dadamaino, lettera 10 dell’alfabeto della mente, 1979, china su carta, cm 46x23

Dadamaino, lettera 11 dell’alfabeto della mente, 1980, china su carta, cm 70x50

Dadamaino, lettera 12 dell’alfabeto della mente, 1979, china su carta, cm 70x20,5

Dadamaino, Sein und Zeit, 1998, china su poliestere, cm 109,8x63,8

Hanne Darboven, 12 Variante, Id, 1975, china su carta (17 fogli), 119,2×105 cm

Hanne Darboven, Untitled, 1978, china su carta 20,3×31,7 cm

Mirtha Dermisache, Texto, 1970, China su carta, 28x23 cm

Mirtha Dermisache, Carta, 1970, China su carta, 28x23 cm

Mirtha Dermisache, Textos, 1973, China su carta (7 fogli), 56×92 cm (totali)

Mirtha Dermisache, Newsletter, 1999, China su carta , 35×27,5 cm

León Ferrari, Escritura , 1976, china su carta, 46,5×33 cm

León Ferrari, Un Ciego "La rosa Profunda" (Borges), 1997, China e stampa braille su carta cotone , 47x37 cm

León Ferrari, Untitled, 2007, pastelli e matita su carta, 34×24 cm

León Ferrari, Untitled, 2007, china su carta 35,5x25 cm

Marcia Hafif, February 16, 1972 I, 1972, matita su carta, 60x45,5

Marcia Hafif, February 18, 1972, 1972, matica su carta , 60×45,5 cm

Anna Maria Maiolino, Untitled (from Codificações Matéricas Series), 1995, china su carta, 44×31,5 cm

Anna Maria Maiolino, Untitled (from Codificações Matéricas Series), 1995, china su carta, 65,5×48,5 cm

Edda Renouf, Miniature, two-5, 1975, linee incise e carboncino su carta, 22x17

Edda Renouf, Miniature, two-2, 1975, linee incise e carboncino su carta , 22x17 cm

Edda Renouf, Message-26 (feu), 1992, linee incise e pastello su carta, 25,5×25,5 cm

Antonio Scaccabarozzi, dattilografia, 1970, dattilotipia su carta su tavola, 29×30 cm

Antonio Scaccabarozzi, cm.1/2, 1978, acrilici su carta, 24,3×23,3 cm

Antonio Scaccabarozzi, cm. 3/2, 1978, acrilici su carta, 24×24 cm

Antonio Scaccabarozzi, cm.1/2, 1978, acrilici su carta, 24,3×23,3 cm

Antonio Scaccabarozzi, 3 assente, 1979, acrilici su tela su tavola, 30×29,8 cm

Jan Schoonhoven, Drawing # 62 – 44, 1962, matita su carta, 50×32,5 cm