Di semplicità e di brivido
da una collaborazione con Davide Ferri
Di semplicità e di brivido consiste in un dialogo, suggerito in modo non dogmatico e non filologico, tra circa venticinque opere di uno dei pittori più importanti del Novecento italiano, Filippo de Pisis (Ferrara, 1896 – Milano, 1956), e i lavori di sette pittori internazionali – Richard Aldrich (Hampton, 1975), Michael Berryhill (El Paso, 1972), Luca Bertolo (Milano, 1968), Paul Housley (Stalybridge, 1964), Merlin James (Cardiff, 1960), Mairead O’hEocha (Dublino, 1962), Maaike Schoorel (Santpoort, 1973) – invitati a fare da contrappunto ai dipinti di de Pisis e a stabilire un confronto in grado di evidenziare alcuni aspetti di profonda attualità nel suo lavoro meno illuminato e conosciuto, quello appartenente al periodo che va dagli anni Quaranta alla sua scomparsa nel 1956.
I lavori di de Pisis vengono presentati lungo due fili conduttori. Da una parte i disegni e i lavori su carta che per la maggior parte hanno per soggetto la figura, corpi di giovani desiderati e amati dall’artista, registrati con immediatezza e con contorni flebili, che paiono estinguersi nel supporto (“gambe, braccia, piedi, mani, bocche, occhi, palpito” scrive lo stesso de Pisis in una delle sue tante poesie). Dall’altra una serie di dipinti, tutti realizzati nella fase finale del suo percorso, dal rientro in Italia da Parigi al ricovero a Villa Fiorita. Questo “stile tardo” (per dirla con Edward Said) è segnato dalla predilezione per le tecniche miste (oli, inchiostri, pastelli e matite), dall’accentuazione del carattere espressionistico e al contempo sincopato della pittura, dall’emersione di macchie, segni e tratti più liquidi, assertivi e, insieme, frammentari, dalla tendenza a riformulare il suo linguaggio anche per via di vuoti, lacune e sottrazioni, dall’immediatezza di fronte ai soggetti, da un’apparente naïveté e da una certa concitazione e sfogo, da una forma lacerata ed esausta, con una ancora più accentuata disarticolazione tra i piani dell’immagine e le proporzioni, che è sempre stata una sua caratteristica. È il periodo in cui maggiormente emerge quel “sanguinante senso umano” di cui nel 1947 parla Giovanni Comisso, amico fraterno di de Pisis, “un sanguinante senso umano verso tutti i crolli della vita e verso tutte le fragili bellezze e tenere speranze”.
Di semplicità e di brivido – è lo stesso de Pisis a usare queste parole nel 1949 definendo di cosa sia essenzialmente costituito il proprio più recente stile pittorico – non vuole avere nessuna rigidità teorica, ma è piuttosto uno spartito in cui de Pisis fa da contraltare al lavoro degli artisti invitati e viceversa. Il dialogo può certamente attivarsi per flebili ricorrenze di soggetto, ma soprattutto all’insegna di un’idea di figurazione impulsiva, automatica e al contempo apparentemente irrisolta, contrastata e “provvisoria”, aspetti che sono sempre stati al centro dello stile tardo di de Pisis e di alcune delle ricerche più significative della pittura del presente.
Di semplicità e di brivido è organizzata da P420 in collaborazione con Davide Ferri e l’Associazione per Filippo de Pisis di Milano.
Exhibition Works
Paul Housley, Dogs on Leashes Cats run free, 2021, olio su tela, cm.80x60
Filippo de Pisis, Pugile, Anni 40, acquerello su carta, cm.48,5x35
Filippo de Pisis, Nudo disteso, 1935, pastello su carta, cm.23,4x34,2
Filippo de Pisis, Nudo di ragazzo, 1930, china acquerellata su carta, cm.31,9x44,8
Luca Bertolo, Untitled, 20#12, 2020, olio e acrilico su tela, cm.250x200
Filippo de Pisis, Natura morta con radicchio e mele, 1949, olio su tela cartonata, cm.35x59
Merlin James, Summer Sea, 2004-2006, tecnica mista su tela, cm.48,5x58,5
Filippo de Pisis, Farfalle sull’iris, 1950, olio su tela, cm.40,5x83,5
Filippo de Pisis, Nudo maschile, 1938-1939, acquerello e matita su cartoncino, cm.41x33
Maaike Schoorel, Rugen Sunlight, 2019, olio su tela, cm.160x100
Maaike Schoorel, Stone and Flowers, 2016, olio su tela, cm.70x50
Filippo de Pisis, Fiori, 1944, acquerello su carta, cm. 24,3x16,9
Filippo de Pisis, Natura morta, 1953, olio su tela, cm.30x40,4
Michael Berryhill, pipe & pelican, 2021, olio su lino, cm.61x46
Filippo de Pisis, Natura morta con pesce, 1951, olio su tela cartonata, cm.34,6x49,4
Filippo de Pisis, Brugherio, 1948, olio su tela, cm.49,5x65
Filippo de Pisis, Vaso di Fiori, 1949-50, olio su tela, cm.61x50,6
Mairead O’hEocha, Tulips Reinagle 2, 2016, olio su tavola, cm.70x52
Paul Housley, Boxer and Trainer, 2021, olio su tela, cm.60x50
Filippo de Pisis, Natura morta con uva, 1944, olio su tavola, cm.29,5x34,9
Richard Aldrich, Senza titolo, 2018, olio, cera e smalto su lino, cm.213,4x 147,3
Filippo de Pisis, La lettera azzurra, 1952, olio su tela cartonata, cm 23,2x30
Filippo de Pisis, I due Pomodori, 1950, olio su carta incollata su tela, cm.34,9x50
Filippo de Pisis, Brocca con fiori, 1952, olio su tela cartonata, cm.35x20
Filippo de Pisis, Vaso di fiori, 1952, olio su tela, cm.51x41
Filippo de Pisis, Vaso di fiori, 1951, olio su tela, cm.49,6x39,3
Filippo de Pisis, Natura Morta con bottiglie, 1952, olio su tela, cm.30x20
Filippo de Pisis, Ritratto maschile, 1932, matita su carta, cm.27,2x21,7
Filippo de Pisis, Ritratto di Ragazzo, 1930, matita su carta, cm.32,1x22,8
Filippo de Pisis, Volto di ragazzo, 1931, acquerello su carta applicata su tela, cm.40,9x25,9
Merlin James, Tree, 2006, tecnica mista su tela, cm.30x40
Filippo de Pisis, Marinaio, 1933, acquerello e pastelli su carta, cm.25x17,5
Merlin James, Boy, sd, tecnica mista su tela, cm.61,5x53,5
Filippo de Pisis, Vaso con fiori, 1943 circa, olio su cartone, cm.30x21
Richard Aldrich, Senza titolo, 2016-2018, olio e cera su pannello, cm.35,6x 27,9
Filippo de Pisis, Vecchio nel cortile, 1941, olio su tela cartonata, cm.30x20
Paul Housley, Des League Du Mort, 2021, olio su tela, cm.51x40
Filippo de Pisis, I cenciaioli, 1940, olio su tela cartonata, cm.10,5x15
Michael Berryhill, tussie-mussie, 2021, olio su lino, cm.51,5x39
Filippo de Pisis, Vaso di fiori con ventaglio, 1942, olio su tela, cm.80,5 x 59,5
Michael Berryhill, company, 2021, olio su lino, cm.76x66
Filippo de Pisis, Fiori, 1952, china acquerellata su carta, cm.33,3x24,4
Luca Bertolo, natura morta 17#02, 2017, olio su tavola, cm.70x60